07 novembre 2010

Rafa non è Mou, però..

Mourinho e Benitez, passato e presente di un'Inter che oggi non decolla

Non ho mai condiviso del tutto il processo di beatificazione di Mourinho, seguito alla tripletta completata nella notte di Madrid. Ho sempre pensato che se il portoghese ha avuto grandissimi, evidenti meriti nella gestione del gruppo Inter, riuscendo a tirar fuori il 110% da ogni uomo a sua disposizione, dall'altro credo che un importante ruolo nella cavalcata trionfale lo abbiano recitato sia quelli che in campo prendevano a calci il pallone, sia coloro che hanno plasmato quella squadra in estate operando scelte di un certo tipo sul mercato.

Fatta questa premessa, e vista l'Inter senza nerbo di ieri sera contro il Brescia e dell'ultimo periodo in generale, voglio però sottolineare come Josè Mourinho costituisse per questa squadra un valore aggiunto, che il suo successore non può costituire in alcun modo. Lo spagnolo sta subendo critiche forse eccessive, ma il punto è uno e uno solo: Benitez non è un incompetente, semplicemente Benitez non è Mourinho. Non ne ha il carisma, non ne ha le qualità di personaggio capace di catalizzare su di sè pressioni e critiche, e non ne ha, particolare non da poco, la fortuna. Già, la fortuna, perchè senza quella non si va da nessuna parte.

Primo particolare, lampante: i calciatori nerazzurri continuano a cadere come mosche, e quasi sempre gli infortuni rimediati si rivelano di una certa entità. Un anno fa il peggio che capitò a Mou fu di andare a Genova senza Milito ed Eto'o, e sappiamo tutti com'è finita. Rafa contro il Brescia sapeva già di non poter contare su Cambiasso, Stankovic, Motta (il cui infortunio è un caso ormai), Julio Cesar, Muntari e Mariga, al 50' si è trovato a fare i conti con altri tre uomini chiave fuori: Maicon (coscia), Sneijder (mancamento), Samuel (che forse starà fuori un bel pò).

Adesso, delle due, l'una: fato avverso, o le cause di questa continua emorragia sono da ricercare altrove? Come dicevo qualche giorno fa, credo sia semplicistico dire che "si è sbagliata la preparazione", visto che qui si parla di infortuni ciascuno differente dall'altro e, come nel caso di Cambiasso e Stankovic, di traumi precedenti che si sono ripresentati a distanza di tempo nello stesso identico punto. C'è dell'altro, poco ma sicuro: come una stagione vissuta al limite, con una sessantina di partite all'attivo, ed a seguire un mondiale che ha portato via molti calciatori, con tutto il carico di fatica supplementare che ne deriva. Certo è che in condizioni del genere, lavorare su un undici base diventa difficile.

Discorso tattico. Critiche a pioggia anche stasera per quel centrocampo "fantasioso" con Zanetti-Sneijder centrali e Coutinho-Pandev esterni alti, ma con la moria di centrocampisti a disposizione non credo ci fosse molto altro da fare. Poi bè, tutti bravi ad inneggiare adesso a un Chivu in mezzo al campo dall'inizio, ma queste per me sono solo chiacchiere da bar. La realtà è che nelle ultime gare interne i nerazzurri hanno giocato non benissimo, ma prendendo gol alla prima occasione sporca concessa. Con Mourinho un anno fa ci furono prestazioni letteralmente da inorridire, risolte poi in modo rocambolesco come contro il Siena nei minuti finali con la mossa di Samuel centravanti: le classiche scelte che se le azzecchi sei un maledetto genio, e se invece non danno frutti finisci nell'occhio del ciclone. Anche sotto questo aspetto, per ora Rafa non è in linea con il suo predecessore, e al suo attivo segna zero colpi di genio e tante critiche negative.

Per non parlare del rapporto tecnico-giocatori, che segna l'ennesima, netta differenza tra le due gestioni. Sotto Mourinho, la situazione si era andata delineando in un certo modo: gruppo compatto, zero "rumors", tutti a remare nella stessa direzione. Chi la faceva fuori dal vaso, vedi Balotelli, era fuori dai giochi, emarginato dallo stesso spogliatoio che invece rigava dritto e seguiva alla lettera il suo timoniere. Adesso, con Benitez, sembra che si sia creata la classica situazione in cui "quando il gatto non c'è, i topi ballano": Milito che all'ennesima sostituzione si lascia andare a gesti di stizza chiedendo chiarimenti al tecnico, come se glieli dovesse, Chivu che sclera in campo perchè non lo coprono a sufficienza, parole fuori luogo qua e là, insomma, sembra che sia scoppiata un'isteria collettiva. I calciatori, che riconoscevano l'autorità del portoghese al punto da identificarsi completamente in lui, adesso senza la loro "guida" sembrano piombati in una sorta di anarchia che forse è la cosa più preoccupante dell'attuale situazione nerazzurra.

Il portoghese intanto a Madrid continua a macinare vittorie, dando corpo alle nostalgie dei nerazzurri che lo hanno eretto a mito e zittendo i detrattori che non apprezzavano quel suo Real inizialmente sparagnino, che pian piano sta diventando, o forse è già diventato, una macchina da guerra. Mou ordina, la società esegue, a maggio vince: è questo che è successo ovunque è andato, Inter compresa, mentre a Benitez non si può dire che sia stata data la stessa importanza nonostante un palmares che vanta vittorie importanti.

In estate lo spagnolo ha provato a far sentire le sue ragioni in chiave di mercato, ma è stato praticamente ignorato: un pò per la difficoltà degli obiettivi da raggiungere, un pò perchè la società forse aveva già deciso di non spendere un euro puntando a confermare in blocco il gruppo del portoghese (senza Balotelli, che proprio poca cosa non è). Niente Kuyt, niente Mascherano, nessun rinnovamento se non l'inserimento di giovani ancora acerbi che improvvisamente si sono ritrovati a fare i titolari, con scarsa fortuna (come era prevedibile). Credete che se fosse rimasto Mourinho, avrebbe accettato senza riserve un mercato in entrata del genere? Io ne dubito fortemente.

La mia sensazione, al di là del disfattismo che leggo in giro, è che questa squadra con tutti gli effettivi possa ancora dire la sua in campionato, dove per adesso regna la mediocrità assoluta, e può far bene anche in Champions, anche se non credo bisserà il titolo appena vinto. Forte è però l'idea di un ridimensionamento generale, dopo la grande abbuffata: tutti i cicli finiscono, prima o poi, e a questa Inter dall'età media così alta potrebbe non restare più molto tempo, prima di tornare a veder vincere gli altri. Benitez non è Mourinho (la ripetizione è fortemente voluta) ma se con lui c'è davvero un progetto e non è solo un fantoccio da dare in pasto alla critica - cosa che mi capita di pensare negli ultimi tempi - allora va fatto lavorare nella migliore condizione possibile. E per adesso, questo non è ancora successo.

10 commenti:

  1. a prescindere dalla competenza calcistica il discorso e uno mou ha le palle benitez no :D benitez mi sa proprio di un fantoccio di un traghettaore in attesa, chissa' se cosi sara', di un guardiola l'anno prossimo :)

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  2. Era chiara la cosa: senza mercato, senza stimoli, questa era una squadra con la pancia piena e si sapeva. Di fatti così è...

    Comunque dici bene, Mourinho ha una grande fortuna e questo lo aiuta molto. Fortuna può essere considerata anche quella di non essere riusciti a prendere Carvalho e Deco che lui voleva al posto di Lucio e Snaijder

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  3. Esatto Sante. Come è anche vero che ha tirato fuori il 120% da tutti questi giocatori, e probabilmente questa consapevolezza lo ha portato a lasciare con la frase "il lavoro qui è finito". Probabilmente il lavoro era davvero finito, perchè c'è gente che si sapeva non avrebbe mai potuto ripetere le gesta dell'anno passato.

    La patata bollente è così passata a Benitez che si sta ritrovando con una autorità discutibile, con giocatori molli e che ormai erano Mourinho-dipendenti (passatemi il termine) e quindi il suo lavoro da complicato si sta rivelando difficilissimo. Certo, gli infortuni poi fanno il resto, perchè non è ammissibile (idem per la Juve) affrontare una stagione con 2 giocatori che si rompono in media a partita.

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  4. Ciao Antonio. :)
    Ho letto il tuo articolo due volte, come pure i tuoi commenti sui Blog degli amici. Mi trovo d'accordo con quanto dici ma su una cosa sono profondamente convinto: Benitez non è Mourinho ma ha le sue grandi responsabilità e anche ieri sera ha dimostrato paure e problemi tattici a cui non sa mettere mano. D'accordo gli infortuni e la sfiga ma quest'uomo, con il suo carisma non è l'uomo giusto per noi. Dice bene fr3cc1a: è un fantoccio in panchina.

    Buona domenica. :)

    LeNny

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  5. Ciao Lenny! :)

    Gli errori di Benitez sono evidenti: non ha saputo mettere una pezza alla falla che si era creata al passaggio di Bale, ha fatto confusione con i continui cambi di modulo e soprattutto non sta riuscendo a dare alla squadra quelle continue scariche elettriche che gli dava Mourinho e che portava i calciatori ad "azzannare" le partite.

    Poi bè, anche con Mou ricordo partite inguardabili, però ovviamente tutto è stato spazzato via dallo scorso maggio in cui poi vinse tutto. Benitez oggi sembra ancora un corpo estraneo in questa squadra, e se non entra prima "nella testa" dei giocatori, questa squadra credo non andrà da nessuna parte.

    Buona domenica anche a te!

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  6. Mourinho era capace di ricavare succo da una pietra e motivare i giocatori in modo incredibile.
    Benitez non è Mourinho ma non possiamo fargliene una colpa. Fa errori ma tutti fanno errori. A volte tenti delle mosse, se vanno bene sei un genio altrimenti sei un deficiente.
    Se ieri sera avessimo fatto gol subito e avremmo portato a casa i tre punti oggi saremmo tutti qui ad elogiare Benitez che si era inventato un 4-4-2 con Pandev e Caoutinho esterni e Sneijder in mediana.

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  7. Entius alla fine il problema non è nemmeno il centrocampo sbilanciato, questo Brescia era battibilissimo con qualsiasi schema. Il punto è che se i calciatori più importanti (quelli rimasti, almeno) non danno quel qualcosa in più, non c'è schema che tenga: lo ha detto lo stesso Rafa, non è questione di modulo ma di come si interpreta la gara.

    E per adesso, c'è troppa gente che non è ai livelli abituali. E di conseguenza, questa squadra diventa una squadra normalissima, alla portata di qualunque avversario.

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  8. Benitez non è Mou! ma nemmeno Milito, Lucio, J Cesar ecc ecc sono gli stessi. Ci voleva un mercato per rafforzare...non ci sn dubbi.ciao

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  9. www.pianetasamp.blogspot.com

    Non mi stancherò mai di ripetere che con questa ecatombe di infortuni è praticamente impossibile poter fare meglio...
    Se proprio vogliamo trovare delle responsabilità "incolpiamo"la società che in estate non ha considerato l'inevitabile appagamento dei giocatori mantenendo inalterato il gruppo e non rinforzandolo e rinnovandolo almeno in parte...
    Mi viene poi da sorridere quanto sento che professionisti strapagati non rendono perchè non c'è più il "loro" allenatore: uno la grinta e il cuore li deve sempre mettere e li deve saper tirare fuori da se a prescindere da chi siede in panchina, altro che storie...ciao!

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  10. Andrea, concettualmente il tuo discorso fila, un professionista strapagato "dovrebbe" rendere sempre al meglio a prescindere da chi allena, il punto è che siamo uomini e non automi e se non scatta quella sintonia non c'è stipendio milionario che tenga.

    Il punto è che con Mou si era creato un gruppo che andava oltre il "normale", totalmente identificato con il portoghese e pronto a fare i salti mortali per lui..con Benitez la situazione è diversa, lui è il tecnico, loro i calciatori, stop, finisce lì. E quel valore aggiunto che dava Mou non c'è più.

    Poi la storia degli infortuni è assolutamente penalizzante per qualsiasi formazione..anche se sei una corazzata, non puoi concedere a nessuno uomini chiave in tutte le zone del campo, pali compresi.

    Ciao!

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