09 dicembre 2010

Inter e Milan, due diverse "figuracce"

E adesso, beccatevi Messi..
Il termine "figuraccia" è stato quello che ha accompagnato le disfatte dell'ultimo turno di Champions di Inter e Milan, e almeno a livello di semantica sembra quasi che le due gare abbiano un comune denominatore che porti a metterle sullo stesso piano. Invece, io direi proprio che non è così.

Contro l'Ajax, quella che andava in scena era poco più che una passerella da parte dei rossoneri, che di fronte alla doppia certezza di non poter scavalcare il Real al primo posto e di non poter essere scavalcati al secondo dai lancieri, hanno preferito mandare in campo un misto tra seconde linee e titolari intenzionati più a non farsi male e incassare cartellini che altro. Certo, qualche indicazione anche questa gara l'ha data, e principalmente una su tutte: senza Ibrahimovic, i rossoneri perdono parecchio del loro potenziale, non solo perchè è evidentemente il loro miglior giocatore, ma anche per l'assenza attuale di un centravanti di ruolo. Perchè obiettivamente, un attacco con Robinho e Ronaldinho non è assortito per poter funzionare in assenza di un centravanti da innescare, al di là del fatto che il numero 80 ormai sembra tramortito dalla sua (sacrosanta) retrocessione a riserva in quel processo di epurazione dei passeggiatori che Allegri sta portando avanti con evidenti frutti.

Per l'Inter di Benitez la situazione era molto, molto differente. Prima di Brema Moratti aveva tuonato dicendo di non voler più assistere a "figure del cavolo" (cit.), e quindi questo già sarebbe bastato per far scattare un campanello nella mente di tecnico e calciatori. Principalmente però, la questione è un'altra: il primo posto nel girone era tutt'altro che assegnato, e con il Tottenham impegnato in Olanda andava almeno fatto un tentativo per provare a riprendersi la leadership del girone. Tentativo che poi avrebbe trovato conforto nel pari degli inglesi a Enschede, che invece adesso suona ancora più di beffa: nell'urna adesso i nerazzurri rischiano di trovarsi già agli ottavi i "mostri", mentre Schalke e Shaktar sarebbero un premio che forse nemmeno meriterebbero.

Le giustificazioni di Benitez, ormai da provetto arrampicatore sugli specchi, nel dopo gara poi sono ancora più bizzarre: in sostanza, secondo Rafa la partita importante era quella col Twente, questa non contava nulla e adesso conta solo il mondiale per club. E a questo punto, mi chiedo se sia possibile ignorare in modo così netto l'importanza di arrivare primi in un girone oltretutto abbordabilissimo, per godere di un sorteggio più morbido: probabilmente è un'importanza che vedo solo io, ma non credo sia una cosa di così poco conto, senza contare il fatto che giustificare sempre e comunque le sconfitte con alibi fatiscenti rischia di mettere in moto (probabilmente anzi lo ha già fatto) meccanismi malsani. La cultura della vittoria sempre e comunque inculcata da Mourinho, smontata dal "se perdiamo non fa nulla, conta solo il mondiale" di Benitez: è così che un branco di lupi affamati diventa una simpatica sfilata di modelle attente alla dieta e alle gambe.

La domanda adesso è questa: siamo sicuri che tutto questo "preservarsi" ad Abu Dhabi paghi? L'Inter dello scorso anno traeva stimolo e forza da ogni vittoria, e non metteva mai in conto la possibilità di uscire battuta dal campo come possibilità concreta. Poi capitava, certo, ma è un altro discorso. Questa invece si sta assuefando all'esatto opposto: la non vittoria come profilassi in vista del grande appuntamento, nonostante questi brasiliani nel nostro campionato sarebbero una squadra da settimo-ottavo posto. E intanto la distanza dal Milan in campionato prende dimensioni sempre più consistenti, e in coppa il secondo posto getta le basi per una eliminazione.

Per questo dico che se c'è una squadra che in questa due giorni di coppa ha fatto davvero una figuraccia, questa è l'Inter. Per il Milan, parlerei di un fisiologico, prevedibilissimo e tutto sommato plausibile, calo di tensione. E adesso, la matematica non lascia spiragli per l'ottimismo: inserendo nel lotto anche la Roma (seconda anche lei nel suo girone), almeno una finirà contro uno squadrone, col rischio concreto di un febbraio amarissimo per il nostro calcio e per un ranking che ormai è andato già da tempo a farsi strabenedire.

3 commenti:

  1. ma... secondo me il mondiale fa più paura a nominarlo che a giocarlo. International in realtà è yìuna squadra di una mediocrità spaventosa che ha chiuso a metà classifica il campionato brasiliano

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  2. Sì, e comunque sono del parere che se c'è una squadra che dovrebbe essere assolutamente preoccupata della gara, quella è la sudamericana. In generale, l'Intercontinentale ha sempre visto un predominio tecnico della formazione europea.

    Comunque, la notizia del giorno è che Capello sarà ad Abu Dhabi per la partita: chissà se dietro c'è qualcosa, o è vero che già da tempo la sua presenza fosse prevista.

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  3. Con un Barcellona così nessuno si salva. ciao

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