06 aprile 2011

Disfatta Inter: parte l'effetto domino?


L'Inter non c'è più. Svanita, come il sale nell'acqua, proprio nei tre giorni che avrebbero potuto dare corpo a nuovi sogni e nuove speranze di un finale di stagione da protagonisti.

A distanza di tre giorni dalla batosta nel derby, i nerazzurri inscenano contro lo Schalke 90 minuti che neanche il più pessimista dei tifosi avrebbe potuto immaginare se non con un eccesso di fantasia e catastrofismo, proiettando i film "Armageddon" e "The day after tomorrow" su un campo da calcio.

Quello che si è visto nella notte di San Siro è anche difficile da commentare, tale è la portata di un disastro destinato ad entrare nel libro nero delle peggiori disfatte dell'intera storia nerazzurra.

Il crollo della squadra campione di tutto è stato inesorabile, repentino, totale: la squadra che prima della sosta sembrava scoppiare di salute, si è ritrovata a pezzi fisicamente, mentalmente, mentre tatticamente i già precari equilibri portati dal calcio-allegria di Leonardo si sono definitavamente sfaldati riducendo la squadra ad un colabrodo capace di concedere a qualsiasi avversario la media di 5-6 palle gol pulite a partita.

Troppe vittorie, non sempre figlie del gioco espresso, avevano mascherato il grande bluff. In questo senso l'impresa di Monaco è stata sopravvalutata: al termine di un primo tempo da incubo i nerazzurri avrebbero potuto subire un passivo pesantissimo, ma un pò il fato, un pò Julio Cesar e un pò l'imprecisione sotto porta di Robben e compagni tennero a galla una squadra che sbandava paurosamente ad ogni affondo avversario. Poi è arrivata la pazza rimonta, il gol di Pandev, ed in archivio è andata una vittoria storica. I problemi però sono rimasti tutti lì, pronti a tornare a galla.

Imputato principale dopo una delle peggiori sconfitte dell'intera storia interista, ovviamente il tecnico brasiliano. Nell'articolo dell'altro giorno avevo manifestato tutte le mie perplessità rispetto alle dichiarazioni di Leo nel post-derby, in cui non vi era uno straccio di analisi tecnico-tattica e l'unica ragione della disfatta era stata individuata nel gol a freddo di Pato, scaturito tra l'altro da 45 secondi di fase REM degli 11 nerazzurri in campo (poi prolungati a tutta la gara). Ecco, una disamina così banale e inverosimile costituiva già un'importante elemento di valutazione. Contro il Bayern Eto'o segnò immediatamente, e così anche Stankovic ieri sera, eppure la squadra è andata nel pallone comunque.

Inutile stare poi a sottolineare la pochezza dello Schalke di Rangnick, squadra che viaggia nella mediocrità in Bundes e che doveva essere poco più di uno sparring partner dei campioni uscenti. Che una compagine del genere non solo passi a San Siro, ma addirittura sotterri di gol un'Inter passata in vantaggio per ben due volte, è un qualcosa che sfugge ad ogni logica e fa precipitare in un sol colpo le quotazioni già in ribasso di Leonardo.

Già, perchè non è sempre vero che nel calcio le cose cambino rapidamente. Succede però nel caso in cui giochi 180' vergognosi contro avversari certamente non superiori, offrendo la bellezza di 15-16 palle gol e gettando alle ortiche non solo la stagione, ma anche la faccia ed una dignità che pareva definitivamente riacciuffata dopo due mesi di risultati importanti.

Leonardo ha fallito clamorosamente proprio quando c'era da saltare il gradino più importante, quando la stagione poteva davvero subire la sterzata decisiva. E al posto della sterzata, è arrivata una clamorosa doppia sbandata che macchia inevitabilmente il suo lavoro. Nel calcio è tutto figlio dei risultati, e se a questo punto della stagione l'Inter è praticamente fuori dalla Champions e quasi fuori dalla lotta scudetto, a poco serve pensare alla rimonta e al resto: è fallimento su tutta la linea, e le modalità che lo hanno sancito sono destinate a lasciare il segno anche e soprattutto per il futuro del tecnico sulla panchina nerazzurra. Tutti i bei risultati precedenti, a fronte di una debacle di queste proporzioni, stanno praticamente a zero.

Le responsabilità di Leo in questo tracollo sono evidenti, limpidissime e purtroppo, molto gravi. Se la squadra non sta in piedi, non ha idea di cosa fare in campo e davanti è appesa al calcio da fuori di Sneijder e alle invenzioni di Eto'o, volendo tacere per questioni di decenza su una difesa da bollino rosso, certamente una buona fetta di colpa è del tecnico. Se i reparti sono scollati, i centrocampisti camminano e le punte piuttosto che dare una mano preferiscono aspettare che arrivi dall'alto la palla giusta, una buona fetta di colpa è del tecnico. E si potrebbe continuare, pensando ad esempio che Edu prima di ieri sera aveva segnato due gol in tutta la stagione e ieri ha addirittura raddoppiato il suo bottino in soli 90'. Contro questa Inter si fa presto a diventare fenomeni.

Per concludere, l'applauso dei tifosi nerazzurri a fine gara è qualcosa che fatico a comprendere. In questo mondo non si campa di rendita e quello di cui si sono macchiati calciatori e allenatore in questi tre giorni può tranquillamente essere catalogato come ALTO TRADIMENTO. L'impegno può generare applausi, la voglia, la grinta possono generare applausi, quello che si è visto nelle ultime serate no, non può generare altro che fischi, insulti e pernacchie.

Nessun triplete, nessuna indigestione di "tituli" può dare la facoltà di mandare in scena questi spettacoli. Eppure c'è chi applaude, un pò come se un marito stringesse la mano all'uomo beccato a letto con la moglie, insomma.

Il sipario cala sull'Inter più sgangherata che la memoria recente ricordi, e a meno di una improbabile La Coruna sulla Ruhr la Champions perde ufficialmente la sua detentrice. Col senno di poi, per i nerazzurri uscire a Monaco di Baviera avrebbe fatto molto, ma molto meno male, ed è lecito adesso chiedersi se partirà (o è già partito) un effetto domino che porterà allo scatafascio ciò che resta della stagione, o se squadra e tecnico decideranno invece che questi ultimi due mesi in fondo tanto vale giocarli al meglio continuando almeno la rincorsa al Milan.

Qualcuno scommette sulla seconda? Io, francamente, no.

18 commenti:

  1. E quindi, appurato che Leonardo è un allenatore scarso (e si sapeva), perchè l'hanno preso? La domanda è ovviamente retorica

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  2. Bè, Leonardo ha dimostrato di non riuscire a migliorarsi sotto l'aspetto della gestione tattica delle gare..ma fino a 5 giorni fa, 9 su 10 rispondevano che stava facendo un grandissimo lavoro.

    Il punto è che la doppia sconfitta è stata troppo pesante a livello di "dimensioni" per poter passare in cavalleria. Questa squadra, da sempre, prende troppi gol. E senza una solidità d'insieme, non si va da nessuna parte.

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  3. I 9 su dieci che avrebbero risposto "sta facendo un grande lavoro" molto probabilmente non hanno mai visto un partita della gestione Leonardo, la squadra non ha mai giocato bene, le vittorie sono arrivati grazie a una fortuna spropositata.

    Per quanto riguarda gli applausi, io ieri ero allo stadio, e non era nella Nord, ma a fine gara ho applaudito.
    Ho applaudito il capitano, la sua faccia sconsolata, la sua espressione che urlava "scusate", o Milito, Julio Cesar, Eto'o, Nagatomo che si sono impegnati per lo meno.
    O Ranocchia, prestazione deludente la sua, ma s'è trovato addosso tutta la difesa.

    Chi meritava pernacchie e insulti a mio modesto parere sono stati Maicon, praticamente immobile, e Motta, si lo so, lui non corre mai, e io lo odio, però ieri ha fatto particolarmente cacare.

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  4. Mai come ieri sera mi sono sentito umiliato come tifoso.
    In tre giorni abbiamo mandato a puttane un'intera stagione. Colpa solo dell'allenatore? Ma scusate, chi l'ha preso Leonardo? Io? E che dire dei bimbi viziati che hanno "ammutinato" la nave costrigendo il Presidente ad esonerare l'allenatore precedente?
    Leonardo è un dirigente non è e non sarà mai un'allenatore. Benitez ha fatto i suoi errori ma è stato costretto a giocare con Obiora, Obi, Coutinho e via discorrendo e senza ottenere i rinforzi richiesti.
    E soprattutto Benitez, come molti allenatori validi, conosceva il significato della parola "fase difensiva".

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  5. Leonardo dopo il derby: "Prendere un gol al primo minuto ammazzerebbe qualsiasi squadra". Qualcuno in casa schalke 05 ops, 04, la pensa diversamente. Questo è un genio ragazzi

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  6. Entius, la società ha preso Leonardo, gli ha dato la fiducia e i rinforzi possibili e lui per un periodo ha conseguito risultati apprezzabili. Il punto è che al momento clou ha combinato solo disastri, e questo una società non può metterlo in preventivo: lui per primo, avrebbe dovuto dare di più evolvendosi ben oltre l'idea di calcio di Telè Santana, visto che parliamo di uno che col Brasile più forte di sempre ha comunque preso tre pere da Paolo Rossi ed è andato a casa.

    Nel 2011 non esiste giocare così, lo faceva Zeman e non è mai arrivato da nessuna parte. Boban lo ha predetto sabato sera (leggi post precedente), aveva ragione su tutta la linea.

    Riguardo il capitolo Benitez, francamente trovo fuori luogo riesumare un nome che ormai era seppellito 20 metri sottoterra. Benitez e l'Inter non hanno mai avuto feeling, il suo allontanamento prescindeva dalle sue competenze. Per certi versi il lavoro di Rafa non è nemmeno giudicabile, a mio parere.

    Leonardo ha sempre cercato di non parlare di tattica, e questa cosa non mi è mai piaciuta..perchè nel calcio che conta la tattica fa la differenza, e non basta solo motivare il gruppo. Le gare si vincono anche giocando "a scacchi" con l'avversario, mentre invece l'Inter degli ultimi due incontri era il trionfo dell'approssimatività.

    La vergogna della serata di ieri non verrà mai cancellata, e questo è il caso che i tifosi che ieri applaudivano se lo mettano bene in testa: i calciatori avevano TUTTE LE POSSIBILITA' di evitare la catastrofe, ma l'hanno incoraggiata con un atteggiamento in campo a dir poco scandaloso.

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  7. Galeazzi dopo gli ottavi di finale: "Raul si rassegni, lo Schalke è la squadra più scarsa della champions e ai quarti verrà sicuramente eliminata qualsiasi sarà il suo avversario". PROFETA

    Ricordo perfettamente che fino a tre giorni fa c'erano juventini che chiedevano alla società di "seguire l'esempio dell'inter" O_O che aveva cambiato in corsa l'allenatore e si era risollevata. Pazzesco...
    E' dalla prima partita di Leonardo che l'inter palesa limiti difensivi sconcertanti

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  8. Sante, onestamente credo che una disfatta del genere non la immaginassi neanche tu. Ha colto di sorpresa un pò tutti, soprattutto per le proporzioni.

    Poi sul discorso allenatore-Juve, non è certo un 2-0 a Roma firmato STORARI a far cambiare idea sul fatto che Delneri andasse cacciato a pedate senza pensarci due volte. La Juventus è pur sempre a due galassie e mezzo dal quarto posto, non dimentichiamolo.

    Poi bè, sotto la gestione-Leo l'Inter ha preso caterve di gol fin dal principio: 3 a Udine, 3 con la Roma, 3 nel derby, 5 ieri, 2 a San Siro col Cesena e col Genoa, più altri golletti sparsi qua e là. Chiaramente, senza un'intera fase di gioco (quella difensiva) pensare di poter vincere qualcosa o comunque avvicinarsi è utopia..

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  9. www.pianetasamp.blogspot.com

    Sono d'accordo con Absinto quando scrive che il periodo d'oro dell'Inter è stato agevolato anche da enormi colpi di fortuna, vedi vittorie contro Palermo, Samp e Bayern...
    Antonio, sono allibito per la tua critica alla curva Nord che ha comunque applaudito i giocatori, in un calcio dove violenza, inciviltà e totale mancanza di cultura la fanno da padrona a mio parere è stato un gesto splendido, un applauso che significava comunque riconoscenza e incoraggiamento, nel calcio si può anche perdere e anche male, lo si può accettare specie a distanza di 10 mesi dal triplete...ciao!

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  10. Antonio: non non la immaginavo nemmeno io, ma in un pronostico come quello di galeazzi non mi sarei MAI lanciato :)

    E'chiaro che Delneri abbia fallito, ma non sarebbe stato certo con un suo esonero che la stagione sarebbe cambiata

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  11. Andrea, non ho mica detto che i tifosi avrebbero dovuto scendere a menare i giocatori o comunque tirargli dietro i sediolini..dico solo che quello che è successo ieri è troppo grave per generare a fine partita addirittura degli applausi di "fine ciclo".

    Ieri per battere uno Schalke infoltito di seconde linee sarebbe bastato uno sforzo, un sussulto d'orgoglio, una prova di carattere anche in considerazione del fatto che l'obiettivo era a portata di mano ed era stato agevolato dall'urna di Nyon. E male che andasse, pur perdendo di misura il tifoso avrebbe accettato che una squadra cotta incappasse in una serata in pieno stile Madrigal.

    5-2 è una vergogna, un insulto a chi paga il biglietto, un'onta che nemmeno un'utopistico scudetto potrebbe lavare. E' una delle pagine più nere dell'intera storia nerazzurra, e quindi mi chiedo: cosa c'è da applaudire? Poi ognuno è libero di fare ciò che sente, ci mancherebbe altro :)

    Sante, cosa sarebbe successo non è dato saperlo..ogni tanto, però, una scossa è meglio di niente, anche se la situazione Juve è talmente complessa che il discorso da fare sarebbe lunghetto, e soprattutto inflazionato :)

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  12. La corazzata non è mai esistita: facile vincere senza concorrenza. Ogni volta che c'è stato bisogno di una conferma forte l'inter si è sciolta. Sempre!

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  13. IoJuventino, se per te Barcellona, Bayern, Chelsea non rappresentano una concorrenza, non so che dirti.

    Credo che ogni tanto bisognerebbe parlare senza il filtro del tifo, se la tua Juve avesse vinto una Champions eliminando squadre del genere forse la vedresti in modo diverso, la CONCORRENZA.

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  14. Mah, ricordo perfettamente che nel 2003 la Juve distrusse, in ordine, un ottimo Barcelona (con la rete di Zalayeta su assist di Birindelli, ricordata con più amore rispetto per esempio al gol di Nedved) e un Real che allora faceva davvero paura (Figo e Zidane e l'ultimo grande Ronaldo, tanto per citare tre nomi). Poi la lotteria dei rigori ci girò contro, diversamente da un po' di anni prima contro l'Ajax.

    Capello sbatté contro le finaliste per due anni consecutivi ai quarti (Liverpool, che vinse contro il Milan, e Arsenal, che perse contro un monumentale Barcelona dove regnava Eto'o, così riequilibro un pensiero sul mio blog!).

    Mentre Lippi detiene ancora il record, escludendo il Real degli anni '50/'60, del numero di partite consecutive in Champions (tre finali giocate e poi l'eliminazione in seminifinale ai danni del Manchester poi campione d'Europa).

    Questo per dire che la storia Europea la conosco anche benino.

    Per concorrenza io intendevo un discorso tutto italiano. A settembre 2006 i blocchi di partenza vedevano già tagliate fuori il Milan (8 punti di penalizzazione e obiettivo dichiarato la Champions), la Lazio e la Fiorentina. Mentalmente ti puoi permettere la qualunque in un campionato che parte con queste premesse. Non dirmi che pesava la concorrenza di Palermo o chissà che cosa?

    E concorrenza non c'è stata negli anni a seguire, con un Milan in crisi di identità e senza mercato (poiché Berlusconi aveva già vinto le elezioni, cosa diversa da quest'anno quando è tornato a sborsare quattrini senza i quali Galliani... vabbé, lasciamo stare), con una Roma che più ballerina di così c'è solo Carla Fracci e non ha comunque la personalità per reggere nel lungo percorso, e una Juve distrutta (e chissà quando si riprenderà).

    Stiamo proprio pagando questo, quel 2006 maledetto in cui un paio di presidenti credettero davvero che bastava eliminare la Juve per crescere.

    Per finire, posso suggerirti due articoli pieni di dati oggettivi?

    Uno è questo: http://iojuventino.net/la-storia-del-calcio-europeo-conferma-la-teoria-di-calciopoli-ecco-i-dati/

    Il secondo è forse più pregnante: http://iojuventino.net/la-vera-qualita-del-calcio-italiano-taciuta-dal-fetido-giornalismo/

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  15. IoJuventino, non ho mai sollevato dubbi sulle tue conoscenze riguardo la storia della competizione.

    Permettimi di dire però che sì, Capello perse contro quelle che poi andarono in finale, ma la sua Juventus era in assoluto una delle più forti squadre degli ultimi 20 anni, ed era sicuramente superiore alle due inglesi.

    Riguardo l'"ottimo" Barcellona, bè, non direi :D

    Quella squadra arrivò sesta in campionato e onestamente anche a livello qualitativo era tutt'altro che eccelsa..direi che era il peggior Barcellona degli ultimi anni, altro che ottimo :)

    Comunque, passiamo all'Inter. Sicuramente, nel post-Calciopoli la squadra nerazzurra non ha avuto rivali per almeno 2 anni, senza dubbio.

    Tuttavia, la Roma di Spalletti prima e Ranieri poi ha accarezzato il sogno tricolore, andandoci vicinissima prima di suicidarsi sportivamente, e per questo non mi sento di dire che la squadra giallorossa fosse una rivale poco credibile. La Juventus, per fare un esempio, si giocò i campionati 94' e 96' con Parma e Lazio, squadre che si sapeva fossero destinate a non reggere lassù: non per questo però le vittorie finali dei bianconeri di Lippi assunsero meno valore, essere più forti non è mai stato un "malus" nel calcio.

    Riguardo l'influenza di Calciopoli sulla situazione attuale del calcio italiano, dico la mia. Nel post-Calciopoli l'Italia ha portato a casa due Champions League su quattro (facciamo cinque, visto che quest'anno non la vincerà un'italiana di sicuro), risultato che non è riuscito a nessun altro paese europeo. Il problema sta nella fascia media, ovvero in quell'Europa League che i nostri club snobbano, considerano come un peso inutile, venendo eliminati prestissimo a differenza di spagnole, tedesche e inglesi che invece filano come treni.

    E' là il problema, è là che abbiamo perso una squadra. Poi ovvio, una Juventus competitiva sarebbe un valore aggiunto anche in Europa, ma non credo che il problema risieda là, ecco.

    P.S.: il primo articolo lo avevo letto, il secondo lo leggerò con piacere :)

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  16. Antonio: un piccolo appunto, la Juve non ha vinto il campionato ne il 94 e ne il 96, purtroppo... e quando tornò alla vittoria nel 95 dovette superare la totale egomonia in italia e in europa del milan di capello figlio dell'era delle spese folli inaugurata dal nano.

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  17. Sante, l'errore è mio..intendevo dire le stagioni 94-95 e 96-97, ma comunque sia giustissimo appunto.

    In quegli anni comunque la Juve si giocò lo scudetto col Parma (di Scala, mi pare) che fu sorpassato col 3-1 del Tardini (ricordo il gol di Paulo Sousa, uno che non segnava praticamente MAI, con un cross)..insomma, di certo non era squadra che potesse reggere, quella emiliana, Zola e Dino Baggio a parte era poca roba.

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  18. si, ma in quel campionato non c'era solo il parma: c'era anche il milan che arrivò in finale di champions e aveva preso a pallate tutti nelle stagioni precedenti.
    E poi la serie a dell'epoca era l'nba del calcio. Mica come ora che abbiamo i campioni in carica con 5 pere nello stomaco prese da una squadra decima in germania, e la seconda e la terza classificata eliminate dal un mese buono contro due formazioni che le due grandi di spagna hanno battuto neanche fossero delle compagini dilettantistiche.

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