03 luglio 2011

Fair Play Finanziario: numeri e considerazioni su un problema tutto "italiano"


In questa lunga fase di riflessione, tra decisioni (personali) da prendere per l'immediato ed esami da sostenere uno dietro l'altro, tempo per scrivere ne ho avuto davvero poco, anche perchè nonostante i giornali continuino a far credere che si stia assistendo a chissà quale mercato scoppiettante, in realtà sta succedendo - in soldoni - nulla o quasi.

I tempi sono cambiati, radicalmente. Stiamo assistendo ad un cambiamento di rotta epocale di cui forse non ci rendiamo neanche conto, perchè ci siamo dentro e capiremo forse solo fra un pò: il succo è che l'Italia, terra di quello che fu il campionato più bello del mondo, non attira più. I campioni che militano nel nostro campionato sono sempre più sensibili alle sirene che cantano oltreconfine, perchè i sogni si sono via via modificati: una volta la Serie A era l'albero della cuccagna, adesso l'obiettivo è approdare in Premier o nella Liga.

Una delle chiavi, manco a dirlo, è rappresentata da quel potere economico che una volta i Moratti, gli Agnelli, i Berlusconi esercitavano prepotentemente per portare alle loro corti i migliori campioni del globo, e che adesso è invece incentrato in petrolieri russi, misteriosi sceicchi arabi, senza contare che i vari Rosell, Perez continuano a spendere senza cognizione in barba ad un fair play finanziario che ormai è diventato una sorta di barzelletta che fa ridere tutti meno noi.


Che le altre società abbiano fatturati quasi doppi rispetto alle nostre è un dato di fatto, per via degli stadi di proprietà (su cui Galliani ci marcia per giustificare anche uno 0-4, ma vabbè), di sistemi fiscali differenti, di diritti tv trattenuti in toto e chi più ne ha più ne metta: dalla stagione 2013-2014, con l'avvento del famigerato FPF, tutte le società potranno investire solo quanto ricavato dalla gestione aziendale del club, e pertanto le voragini di bilancio saranno non solo da evitare, ma addirittura penalizzate con l'esclusione dalle coppe Europee. Che poi questo nella pratica venga attuato senza trovare scappatoie, ho forti dubbi, ma staremo a vedere.

E così, mentre le nostre società agiscono cercando di allinearsi, mettendo i conti a posto in attesa del passaggio del rigido ispettore chiamato FPF, in Spagna il Barcellona ha praticamente preso Sanchez (38 milioni), si dice stia chiudendo per Fabregas (e via altri 40 milioni o poco meno), e di cessioni importanti all'orizzonte non se ne vedono. Si parla di un'offerta monstre del Chelsea (che, non dimentichiamolo, a gennaio ha investito 75 milioni di sterline per Torres e Luiz) per Pastore, di un City che deve sbolognare un pò di follie del mercato scorso prima di lanciarsi all'attacco di tutto quello che si muove su un campo da calcio, e di un Real che (anche se il ragazzo smentisce) avrebbe formalizzato un'offerta di 40 milioni per Neymar, senza distogliere lo sguardo da Maicon e Coentrao.

La domanda è: e il fair play finanziario? Risposta: chi se ne frega. E allora dove sta la fregatura? Se adeguamento deve essere, dovrebbe esserlo per tutti, o altrimenti un calcio già alla deriva come il nostro rischia di sprofondare in un abisso da cui risalire, senza l'arsenale a disposizione delle altre, sarà una mission impossible. Il punto è che in realtà non c'è nessuna fregatura, e proverò a spiegare il perchè dopo aver chiarito ancora qualche particolare sul FPF.

Le dinamiche, innanzitutto. Il passaggio a questo nuovo modus operandi sarà graduale, non immediato: l'Uefa comincerà ad analizzare i bilanci delle società relativi agli esercizi 2012 e 2013, e in questa prima scansione la "soglia di tolleranza" è fissata in una perdita massima di 45 milioni di euro. In sostanza, se la società Tizio avrà maturato un utile di 20 milioni nel 2012, e una perdita di 65 nel 2013, il totale fa -45 milioni e quindi sarebbe in regola.

La cosa comincerà a diventare seria dalla stagione 2015-2016, in cui gli esercizi passati in rassegna saranno quelli relativi agli anni 2013-2014-2015, ed in questo caso la perdita massima non dovrà superare i 30 milioni (più uno scarto di 5 milioni che rappresenterebbe la "deviazione accettabile"). Insomma, la forbice a mano a mano andrà stringendosi, fino ad arrivare (nella stagione 2017-2018) al punto in cui le uscite dovranno essere pareggiate dalle entrate (regola del break-even), senza possibilità (teorica) di rompere questo equilibrio.

Paradossalmente, in questo contesto del "tutti alla pari", quelli che invece finiranno a gambe all'aria saremo proprio noi. Il motivo? Semplice. Tra i ricavi delle società figurano anche quelli definiti "virtuosi", ovvero quelli derivanti da ricavi per biglietti, abbonamenti, diritti televisivi, sponsorizzazioni, pubblicità e attività di marketing. Questo tipo di entrate ovviamente è massimizzato nel caso in cui le società sono proprietarie dei propri stadi, e in Italia l'unica società che può vantare di esserlo è la Juventus, che il suo lo inaugurerà nella prossima stagione.

Negli anni, per stare al passo con il resto d'Europa si sono scavate delle voragini di bilancio, e adesso che si deve rientrare nei parametri imposti da Platini e soci è una corsa in stile "si salvi chi può" per cercare di evitare brutte sorprese. Un circolo vizioso che ci sta letteralmente stritolando. Il meglio d'Europa intanto se lo accaparrano gli altri, lasciando a noi le briciole, anche se sui bilanci di alcune società autorevoli ci sarebbe da fare un discorso a parte (Manchester Utd e Liverpool, per esempio).

Noi, con i nostri stadi fatiscenti pieni di gabbie, abbiamo già perso una squadra nella prossima Champions League e non c'è nulla che lasci presagire un cambio in positivo a breve. Dove andrà a finire il nostro calcio? Meglio non chiederselo, almeno non adesso.

17 commenti:

  1. perchè qualcuno crede che il fai play finanziario si attuerà mai? dai... se la gioca con il federalismo della lega. se ne parl ase na parla, m ain che cazzo consiste non l'ha capito ancora nessuno

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  2. Sarebbe interessante vedere cosa succederebbe nel momento in cui scecchi vari vanno via.
    Secondo me se il fai paly finanziario verrà messo in atto avremo delle sorprese e non solo tra le nostre squadre italiane.

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  3. Bè, chiaramente se un Abramovich o un Mansour decidono di chiudere baracca, le loro società sono spacciate. Nella migliore delle ipotesi, ridimensionate, ma solo nella migliore :)

    Sante, che si attuerà penso di sì, bisognerà vedere secondo me quanto davvero riuscirà a durare, e quante scappatoie si riusciranno a trovare per by-passare i limiti imposti..in cosa consiste ho provato a spiegarlo nell'articolo, mannaggia :D

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  4. Bè, chiaramente se un Abramovich o un Mansour decidono di chiudere baracca, le loro società sono spacciate. Nella migliore delle ipotesi, ridimensionate, ma solo nella migliore :)

    Sante, che si attuerà penso di sì, bisognerà vedere secondo me quanto davvero riuscirà a durare, e quante scappatoie si riusciranno a trovare per by-passare i limiti imposti..in cosa consiste ho provato a spiegarlo nell'articolo, mannaggia :D

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  5. quoto juve 90

    saluti laziali

    http://mondobiancoceleste.blogspot.com

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  6. Ah, il grande ritorno ;) Ti linko senz'altro, ci si legge!

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  7. Ottimo approfondimento Antonio, non sapevo che ci fosse questa elasticità, addirittura verranno inizialmente tollerati ben 45 milioni di euro...mah...ciao!
    P.S: finalmente riesco a scrivere, ieri ho perso un'ora a provarci :-)

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  8. Ciao Andrea, e grazie! Diciamo che la "tolleranza" iniziale è dovuta al fatto che le squadre sicuramente non saranno pronte per quando partirà il FPF, e quindi si cerca di ammortizzare la cosa almeno in fase iniziale..saranno comunque tempi duri per chi non ha i conti a posto, almeno sulla carta.

    P.S.: ieri non riuscivi a commentare sul blog? Spero che la cosa non si ripresenti, eventualmente chiedo a tutti coloro che non riescono a commentare di mandarmi una mail dal box commenti..grazie ;)

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  9. Antonio: da tifoso interista obiettivo quale sei sempre stato, ti chiedo un commento sul verdetto che salva l'inter solo in virtù di una prescrizione perchè senza di quella si sarebbe configurato l'illecito sportivo come ha relazionato il procuratore Palazzi oggi. In sostanza l'inter si è salvata alla berlusconi

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  10. Sicuramente scriverò un post domani sulla cosa, dove esporrò grosso modo tutto quello che penso sulla vicenda. Non difendo a spada tratta quello che oggettivamente oggi risulta indifendibile, vedrò di leggere un pò in giro e poi dirò la mia..

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  11. Questo argomento mi manda in bestia, come pochi altri. E viene strumentalizzato e addirittura viene completamente ribaltato da certi opinionisti della carta stampata e del video.

    La regola di Platini è molto molto molto molto semplice: non puoi spendere più di quanto guadagni. Che a pensarci bene è la regola prima di ogni famiglia nel mondo, da più di 10.000 anni di questo pianeta.

    Cosa significa? Significa che Moratti non poteva affrontare quelle pazze spese e ricorrere poi al doping finanziario con plusvalenze fittizie e enormi buchi di bilancio. Stesso discorso vale per il Milan di Galliani che viene dipinto come un GRANDE dirigente: grazie, con quei trucchetti là! Significa che Cragnotti non avrebbe potuto fare quello che ha fatto e quindi anche Tanzi a Parma.

    Significa pure, e badate bene che è questo il problema principale, che pure gli sceicchi possono fare poco se non tengono il bilancio in ordine.

    Il Real ha introiti paurosi. Ma Florentino ha completamente sfasato le spese: basti leggere, e non è compito facile, i bilanci degli anni 2007->2010!

    Il Barca, in tal caso, è stato una sorta di esempio, almeno dal punto di vista degli acquisti cui sono stati dedicati circa l'80% degli introiti. Ma c'è stato il problema dei buchi di bilancio del passato e l'esorbitante monte-stipendi.

    Fair play finanziario non significa che tutte le squadre devono spendere alla stessa maniera: questo si chiama in un altro modo, e sarebbe pure un modo carino per portare equilibrio in Europa.

    Ma continuo a leggere spropositi su questo argomento. E vado in bestia!

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  12. Antonio ti prego allora di andare a riprendere i documenti ufficiali che hanno condannato la Juve. Dovresti notare un piccolo dettaglio: tre articolo 1 violati! Solo articolo 1!

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  13. Credo sia giusto imporre una regola cosi semplice. Spendi quanto guadagni. Ci vorranno 10 anni? non fa niente, tanti dicevano che l'alta velocità non sarebbe mai arrivata in italia, dillo a quelli che prendono il freccia rossa e arrivano a milano da roma in tre ore.
    Chi rifiuta il FPF per principio lo capisco, ma chi lo denigra per beona ignoranza o per pigrizia mentale no!
    L'FPF ci sarà, ci vorrà tempo, forse ci vorrano molti aggiustamenti in corsa, ma ci sarà.A quel punto un secco che si svena per poulsen e knezevic non lo vedremo più e sia lodato Dio per questo.. ahaha
    ciaoo

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  14. il fair play finanziario fa ridere i polli. Troppo facile dire si spende quanto si guadagna, neanche stessimo parlando dell'amministrazione di un condominio...
    Basta che l'Abramovich di turno crea una società fantasma che stipula un accordo di sponsorizzazione da 100 mln con il chelsea e il chelsea potrà spendere quei 100 milioni. Tanto per fare il primo di una infinita serie di cavilli che anche un bambino potrebbe trovare per aggirare il FPF.

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  15. Qui si sta ragionando sulla bontà di una norma,anzi di un principio e non dei "cavilli" che ipotetici bambini potrebbero trovare o meno.
    Rifiutare una norma perchè la stessa potrebbe essere aggirata è uno dei peggiori malcostumi italiani.

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  16. L'argomentazione di Sante non è del tutto campata in aria, e onestamente ad uno scenario come quello proposto da lui non avevo minimamente pensato. Rimane il fatto che il fair play finanziario è meglio di niente, nel senso che a mio parere costituirà comunque un deterrente.

    Credo e spero che comunque, tra le pieghe regolamentari del FPF, ci sarà anche qualche possibilità di evitare cose come quella da lui descritta. Lo spero, almeno..

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  17. La crisi ha colpito forte, soprattutto in Italia. Se vedi, chi fa spese folli sono solo sceicchi e petrolieri che cercano di rinforzare la squadra prima che entri in vigore il fair play finanziario.

    E' una delle prime volte che sono d'accordo con quello che fa Moratti.

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