06 settembre 2011

Serie A, ci siamo quasi: le venti partecipanti - parte 1

Dopo lo stomachevole sciopero che ha portato al rinvio della prima giornata, oggi è stato sancito l'accordo Lega-Aic che ufficializza quello che tutti ormai sapevamo: si parte, e venerdì sera l'anticipo Milan-Lazio darà il via alla serie A 2011/12. Una serie A che riparte senza tre assi come Eto'o, Pastore e Sanchez, portati via a  suon di milioni da club con cui, per ragioni diverse (lo schiacciante appeal del Barça, i petroldollari di Psg e Anzhi), era impossibile competere in un momento storico così difficile.

Diciamocelo pure, il nostro campionato non è più quello che una volta chiamavamo (e con ragione da vendere) "il più bello del mondo". Il ranking Uefa ci dice impietosamente che anche la Germania ci è passata davanti, con Portogallo e Francia che non sono poi così lontane come qualche tempo fa, mentre stadi fatiscenti rendono sempre meno gradevole lo spettacolo rispetto a quanto è possibile vedere ad esempio in Premier. Tutta roba che sappiamo insomma, ma la nostra vecchia serie A è ancora capace (ne sono sicuro) di tenerci lì attaccati alla tv, anche se ogni tanto scappa uno sbadiglio.

In questo primo articolo (saranno tre in tutto) ho iniziato ad analizzare le sei squadre che a mio parere partono davanti ai nastri di partenza, con gli articoli di domani e dopodomani completerò la mia analisi, sperando di confrontarmi come sempre con voi lettori.


Milan - Campione in carica e favorita d'obbligo, la squadra di Allegri riparte con un'ossatura rimasta pressochè intatta. E' arrivato Taiwo a coprire il ruolo di terzino sinistro, sono arrivati Mexes e Aquilani a dare importanti alternative in difesa e a centrocampo, mentre il colpo last-minute Nocerino ha coperto la falla lasciata da Flamini con il suo infortunio. Nessun botto fragoroso, ma il mercato ha restituito una squadra certamente più forte dell'anno passato: basterà? In Italia potrebbe, in Europa la mia impressione è che serva qualcosa di più. L'età media decisamente elevata dei senatori (Nesta, Seedorf, AmbrosiniGattuso) è un aspetto da non sottovalutare. Voto al calciomercato: 7,5.

Inter - L'addio di Eto'o è un macigno pesante da digerire, visto il peso che il camerunense aveva non solo dal punto di vista tecnico e realizzativo, ma anche nello spogliatoio come trascinatore e uomo-squadra. Basteranno il pur ottimo Forlan e l'anarchico ma talentuoso Zarate? Probabilmente no, ma la possibilità di far bene c'è, specie se Milito torna il fenomeno di due stagioni fa ed Alvarez riuscirà a dimostrare anche in Italia di essere un potenziale campione. Starà a Gasperini fa rendere al meglio il materiale umano a suo disposizione, anche se finora sembra che il 3-4-3 dell'ex-genoano faccia acqua da tutte le parti: questa rosa sembra disegnata appositamente per il 4-3-1-2, e Sneijder interno di centrocampo, per il momento, pare un azzardo. Proprio lì in mezzo manca qualcuno che permetta di sopperire alla fase calante di Cambiasso e Stankovic ed alla esasperante lentezza di Motta: quello forse era un sacrificio da fare per l'immediato, anche perchè se Gasp dovesse insistere sul suo modulo preferito servirà quel dinamismo che attualmente nessun centrocampista nerazzurro possiede nelle proprie corde (fatta eccezione per Obi, per cui stravedo). Età media e monte stipendi sono stati abbassati notevolmente in ottica FPF (traguardo non da poco) ma il tifoso baderà poco a questo se non dovessero arrivare i risultati: la squadra, rose alla mano, c'è, ma i dubbi sul progetto tattico per ora restano. Voto al calciomercato: 6.

Juventus - Dietro le due milanesi vedo la squadra di Conte, anche se quello che doveva essere un mercato all'insegna del "pochi ma buoni" (diversamente da quello scorso) si è rivelato l'ennesima rivoluzione. Il 4-2-4 del tecnico leccese vive sulle fasce laterali, e per questo sono stati presi diversi interpreti del ruolo: Lichtsteiner, Ziegler (già accantonato) per la difesa, Elia, Giaccherini, Estigarribia per il reparto offensivo. Alla classe di Pirlo e al dinamismo di Vidal il compito di creare gioco in mezzo, anche se una linea mediana senza un vero rubapalloni rischia di sbilanciare forse troppo un modulo così offensivo: il jolly Marchisio insidierà soprattutto il cileno, e sarà utile come sempre anche se per adesso parte dietro. Davanti non è arrivato nessun top player, visto che le cifre folli richieste per i vari Aguero e Rossi rendevano inaccessibile qualsiasi sogno: in compenso il talento di Vucinic e il recupero di Quagliarella assicurano gol e imprevedibilità, con Matri e Del Piero a completare un reparto appesantito dagli esuberi non voluti che rispondono al nome di Amauri e Iaquinta. La difesa è il vero punto debole della squadra: Marotta ha provato fino all'ultimo a regalare a Conte un difensore di livello (visto che Bonucci ha dimostrato di non esserlo, e finalmente è chiara a tutti la non affidabilità di Chiellini), ma alla fine Bruno Alves è rimasto dov'è e in attesa dell'arrivo di Rhodolfo a gennaio il pacchetto arretrato è, per così dire, deficitario. Voto al calciomercato: 6,5.

Napoli - De Laurentiis quest'estate non ha tradito le attese, ed il mercato del Napoli è stato scoppiettante ma allo stesso tempo molto intelligente: inteventi mirati nei settori carenti, con le sirene che cantavano attorno ad Hamsik e Lavezzi prontamente zittite sul nascere. Unico appunto: forse è stato speso troppo. Britos è un buon difensore, ma non credo valga 8 milioni anche se il suo acquisto è stato ripagato dalla profumata cessione di Ruiz al Valencia, Inler è un gran colpo ma i 17 milioni investiti sono una grossa cifra. Con lo svizzero e Dzemaili il salto di qualità in mezzo è assicurato, mentre davanti Pandev ("regalato" per un anno dall'Inter) può essere un'ottima alternativa in ottica turn-over. Fernandez e Fideleff, argentini tutti da scoprire, sono elementi che potrebbero innalzare il livello di un reparto certamente non di primissima fascia. A Mazzarri il compito di far decollare una formazione già affiatata, e attesa da un'annata complicatissima visto anche il proibitivo girone di Champions League. Per parlare di scudetto credo ci voglia ancora un pò, ma guai a svegliare Napoli dal sogno: hai visto mai che si avvera? Voto al calciomercato: 8.

Roma - Travolta dal caso Totti, la squadra giallorossa vive una fase complicata anche per via di una società tutta nuova che ancora deve organizzarsi (roba non semplice, a quanto pare). Eppure le massiccie operazioni di mercato seguite alla debacle contro lo Slovan danno a Luis Enrique una rosa di tutto rispetto, anche se piena di scommesse importanti come il baby-fenomeno Lamela, PjanicBojan, Osvaldo e il centrocampista Gago: tutta gente pagata fior di quattrini, chiamata adesso a rispondere sul campo alle aspettative della piazza. Se verranno risolte le diatribe col capitano, senza sottovalutare il problema del rinnovo di De Rossi (che va a scadenza nel 2012), la Roma potrà fare una stagione sorprendente: le idee di Luis Enrique sono interessanti (gioco palla a terra, lanci lunghi ridotti al minimo, possesso palla), e nonostante un precampionato disastroso ritengo che con la squadra attuale ci sia la possibilità di sorprendere anche i più scettici. Totti è ancora un patrimonio inestimabile, ma se continuerà a mal digerire le scelte del tecnico alimentando i malumori di una piazza ancora immatura e tremendamente identificata nel suo "10", il rischio che vada tutto a scatafascio è concreto: francamente, sarebbe un peccato iniziare così un progetto. Voto al calciomercato: 6,5.

Lazio - Zarate era ai margini già da tempo, ma appena è stato ceduto all'Inter è sembrato come se fosse esplosa una carica nucleare a Formello: l'addio di Maurito è stato preso male dai tifosi, che continuano a puntare il dito sull'unico responsabile (a dir loro) dell'accaduto, quell'Edy Reja che nonostante i risultati parlino chiaro continua ad essere sopportato a fatica. La mia idea è che anche senza l'argentino la Lazio abbia costruito una squadra di tutto rispetto, inserendo in un organico già forte elementi di spessore come Cissè e soprattutto quel Miro Klose che ha segnato a grappoli praticamente ovunque. Konko è chiamato a non far rimpiangere Lichtsteiner, anche se l'impresa non è delle più semplici, mentre Marchetti non dovrebbe avere difficoltà a cancellare l'eredità di Muslera dopo un anno di purgatorio a Cagliari. In una squadra già rodata, la luce è sempre la stessa: Hernanes, il Profeta che quest'anno potrà consacrarsi definitivamente dopo un'annata da record in cui ha eguagliato Nedved alla voce reti segnate (11). Qualcosina in difesa andava fatta, mentre il centrocampo manca di un vero vice-Ledesma: in una stagione che si presuppone lunga, il rischio è quello di scoppiare nel rettilineo finale. Voto al calciomercato: 6,5.

4 commenti:

  1. Non condivido alcune cose.... ad esempio non capisco cosa abbia determinato l'8 al napoli e il 7,5 al milan che è stato immobile. Il napoli per me non ha fatto assolutamente un grande mercato: ha strapagato Inler, ha datto indigestione di parametri 0 e ha preso Fideleff ,che è uno dei più scarsi difensori di tutto il campionato argentino (te lo dico perchè lo seguo), solo per fare un favore a qualche procuratore. Ah, per me il colpo dal velez l'ha fatto la fiorentina con Santiago "el tanque" Silva: vero trascinatore dei recenti successi della squadra di Buenos Aires. altro che Alvarez...

    Antonio: anch'io sono per il campionato a 18. ma non ci hanno ancora accontentato :D

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  2. 18? Cavolo, perdo colpi decisamente..non è semplice scrivere sul blog in sessione di esami! :D

    Dunque, il Milan ha preso una riserva di Nesta (Mexes) e un terzino sinistro fisicamente devastante (Taiwo) senza spendere un euro. Poi hanno messo qualità e dinamismo a centrocampo con Nocerino e Aquilani, e davanti si sono assicurati un talento come El Shaarawy. Considerando che sono campioni uscenti, e hanno già un'ossatura rodata, direi che il loro mercato è stato importante, visto che non c'era un soldo da spendere.

    Il Napoli pur non essendo una piazza al livello di Milano e Torino è riuscito a trattenere tutti, intervenendo sul centrocampo e sulle seconde linee: passare da Gargano-Pazienza a Inler-Dzemaili è un bel salto, concedimelo. Davanti hanno avuto in regalo Pandev, la difesa effettivamente necessitava di qualcos'altro..ma la sua solidità passa anche da un centrocampo che fa legna, e quei due lì ne fanno eccome.

    La Fiorentina, di cui parlerò domani, per me ha fatto un mercato ottimo, Silva compreso ;)

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  3. Non sono d'accordo sul voto della Lazio. Certo non abbiam preso Messi, Sanchez ecc, ecc. ma se il Milan campione d'Italia punta ancora su Pato e Cassano, la Juve su Matri e l'Inter su Forlan...il centravanti della nazionale tedesca con Cissè e Marchetti  meritano un sette pieno. Caso Zarate. Probabilmente se fosse  stato "educato" al gioco di squadra non sarebbe andato via. Ahimè Reja non ha speso il suo tempo a far crescere questo talento. Spero solo che Gasperini non faccia lo stesso errore. Per il resto sono d'accordo soprattutto sulla cessione di Licht! e sul fatto che non è stato ben rimpiazzato.
    saluti laziali (voto 7)
    http://mondobiancoceleste.blogspot.com

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  4. Ciao Yarshal!

    Il mezzo punto lo potrà guadagnare sul campo, io credo che per ora manchi un difensore di spessore e qualcosina a centrocampo dove dietro Ledesma e Brocchi c'è carenza. Certo è che Marchetti è un bel portiere, Klose e Cissè due grandi colpi, e l'undici titolare può giocarsela più o meno con tutti..le riserve però lasciano un pò a desiderare, e sai benissimo quanto è importante contare su rincalzi all'altezza quando la stagione entra nel vivo.

    Un saluto ;)

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