20 ottobre 2011

Del Piero-Juve, è giusto così..


Se c'è un campione dei giorni nostri che posso dire di aver visto nascere (calcisticamente parlando) e crescere lungo tutto l'arco della sua carriera, il primo che mi viene in mente è senza dubbio Alessandro Del Piero. Per questo motivo la dichiarazione (di cattivo gusto o meno, giudicate voi) di Andrea Agnelli che di fatto chiude, con effetto da giugno 2012, la lunghissima parentesi bianconera dell'attuale capitano (ma forse non la carriera, che potrebbe continuare un altro anno negli Usa) non mi ha lasciato del tutto indifferente, per diverse ragioni.

Con il saluto di Del Piero alla squadra di cui è stato il simbolo anche durante l'anno di serie B, si ammaina una delle ultime bandiere rimaste, con Totti e Zanetti anch'essi sul viale del tramonto ma che ancora non sembrano intenzionati a mollare. Dal fantastico gol-partita contro la Fiorentina in una gara che la prima Juve di Lippi perdeva 2-0, passando per le parabole "alla Del Piero" e da diverse cadute (il terribile infortunio del '98, la scomparsa del padre) dalle quali si è sempre ripreso smentendo chi lo dava per finito anzitempo, i 18 anni del numero 10 bianconero hanno sancito non solo la consacrazione di un fuoriclasse assoluto, ma anche un binomio indissolubile tra una squadra e il suo elemento più rappresentativo.


Il problema è che gli anni passano, e prima o poi il momento di fare delle scelte arriva. Personalmente, prendo le distanze in modo netto da coloro che stanno in questi giorni tormentando il giovane Agnelli, accusandolo per avere di fatto "messo alla porta" un'istituzione come il capitano storico della Juventus. Lo faccio innanzitutto perchè credo che nessuno abbia cacciato nessuno, ma anzi questa scelta sia figlia di un accordo tra le due parti risalente a molto prima della comunicazione ufficiale del presidente bianconero.

In secondo luogo, credo che questa separazione sia maturata in modo assolutamente naturale, e costituisca il punto d'incontro tra una squadra che necessita di rinnovarsi ed uno straordinario campione che a 38 primavere suonate (tante saranno, nel novembre 2012) non potrà essere ancora un elemento cardine del progetto.

Io però non sono un tifoso bianconero, e pertanto sono immune a certi sentimentalismi che inevitabilmente condizionano la capacità di giudizio e offuscano la visione globale della situazione. Ad onor del vero tra amici e blogger conosco anche parecchie persone di fede juventina in linea con il mio pensiero, ma per il momento queste costituiscono una minoranza (questo articolo conferma la mia sensazione).

Del Piero ha fatto sognare generazioni di tifosi con le sue magie, trascinato la squadra ai successi recenti e l'ha presa per mano nei momenti più bui, con un comportamento sempre esemplare sia in campo, che fuori. Oggi però la Juventus ha tutto il diritto di ripartire senza il suo capitano, la cui carta d'identità parla chiaro e il cui apporto alla squadra inevitabilmente non può essere quello decisivo fornito fino a qualche anno fa.

E' vero, anche oggi Del Piero quando entra in campo offre prestazioni positive, perchè la classe è indiscutibile e quella prescinde da tutto il resto. Può però un palo colpito di testa (là dove Matri forse avrebbe anche segnato), una punizione ben calciata, un assist al bacio, essere materiale sufficiente per giustificare una rivolta popolare per il mancato rinnovo ad un calciatore quasi 38enne? No, o almeno non dovrebbe.

Il ritorno in Champions col capitano ancora in campo, l'eventuale rete sotto la curva nel nuovo stadio, francamente sono tutte romanticherie che con il calcio vero e la progettualità c'entrano davvero poco. Si può discutere sulle modalità con cui è arrivato questo annuncio, ma non sui contenuti che a mio parere non sono minimamente da mettere in discussione: i campioni (anche i più grandi) passano, la squadra resta. Ed alla luce di questo, è giusto che quest'ultima lavori sempre per poter conseguire risultati, anche se certe decisioni da prendere sono sicuramente più difficili rispetto ad altre.


4 commenti:

  1. Diciamo che la questione non è che Del Piero a fune stagione lascerà la Juventus (questo lo si sapeva) ma il modo e i tempi in cui è stata data la notizia. Probabilmente qualcuno in società non avrà gradito il modo in cui Del Piero a maggio mise i dirigenti con le spalle al muro annunciando che avrebbe firmato il contratto in bianco.... Chi lo sa

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  2. Antonio ognuno può pensare quello che vuole del giocatore. Io ad esempio penso che avere Del Piero in squadra è ancora oggi una grande fortuna. E parliamoci chiaro, i numeri mi danno ragione. Negli ultimi 5 anni Del Piero ha sempre chiuso la stagione da cannoniere della squadra, non sono esattamente le statistiche di un giocatore finito. Però ognuno può pensarla come vuole sul giocatore. Quello che tutti dovrebbero riconoscere è che le dichiarazioni di Agnelli sono state del tutto fuori luogo per tempistica e modalità. Annunciare l'ultima stagione del Capitano a metà ottobre, davanti a un'assemblea di azionisti, senza l'evidente consenso del giocatore è stata una pessima caduta di stile. Oltretutto Agnelli ha tentato goffamente di far passare le sue dichiarazioni come "un tributo al giocatore" (parole sue), quando invece non erano altro che un calcio nel sedere all'uomo che più di ogni altro ha segnato la storia ultracentenaria della Juventus. Non si tratta di romanticismo. E' solo questione di rispetto.

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  3. Ciao Giulio, onestamente l'ho pure detto, non so se sono di cattivo gusto o meno quelle dichiarazioni perchè non capisco se davvero le due parti fossero d'accordo sull'interruzione del rapporto o se invece Agnelli ha fatto un tantino il furbo per giustificare una decisione del genere.

    So solo che sportivamente parlando Del Piero a questa Juve non può e anzi non deve servire ancora come uomo cardine di un progetto. E' un argomento complicato, io forse la vedo in modo più cinico perchè non ho l'occhio del tifoso bianconero, ma credo che modi rozzi o no, sia la cosa più giusta.

    Certo è che a quanto leggo oggi, non pare che Del Piero sia proprio felicissimo della cosa..e questo forse fa capire che lui in fondo non era proprio dell'avviso del presidente..

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  4. Antonio, prima di tutto grazie della risposta.
    Penso che l'unica cosa chiara in questa storia è che Agnelli ha fatto quelle dichiarazioni senza prima parlarne al diretto interessato, Del Piero. Il quale l'anno scorso fece un video in cui annunciava che avrebbe firmato in bianco l'ultimo contratto della sua carriera alla Juventus. Quindi probabilmente c'era un accordo. Il fatto è che nel calcio le cose cambiano rapidamente, e già Del Piero aveva fatto capire in certe dichiarazioni di settembre di sentirsi ancora bene, e di poter prolungare il suo rapporto con la Juventus. E probabilmente proprio per questo Agnelli ha fatto quelle dichiarazioni, per frenare qualsiasi inizio di trattativa di rinnovo. Agnelli non ha molta stima di Del Piero, ha quasi un rancore nei suoi confronti che non so sinceramente dove nasca.Tu dici che la Juve non può e non deve costruire un progetto intorno a Del Piero. Certo, hai ragione, però nessuno pensa questo, nemmeno un delpierista come me. Io sostengo solo che avere ancora oggi in rosa uno come Del Piero è una grande risorsa.E poi penso che i fuoriclasse abbiano il diritto di decidere quando smettere. Boniperti l'anno scorso disse: "Del Piero è troppo grande per non saper riconoscere il momento in cui smettere". Invece a decidere è stato un presidente, a metà ottobre, in una fredda assemblea di azionisti.

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