15 luglio 2012

Ibra+Thiago, un 'capolavoro' che ha nome e cognome


14 giugno 2012: "Dicendo no ai 50 milioni offerti dal Psg per Thiago Silva, il presidente Silvio Berlusconi ha compiuto un autentico atto di eroismo" (Adriano Galliani)

Un eroe dei giorni nostri, Silvio. Una grande famiglia, questo Milan in cui tutti si amano, tutti si vogliono bene e i calciatori importanti, no, non vanno via neanche a cannonate. Il tutto ovviamente fino a prova contraria, perchè può capitare (dico, può capitare) che un mese dopo colui che si è fatto uomo per noi, scendendo sulla terra anni e anni orsono, sconfessi quell'atto eroico spedendo a Parigi in pacco dono non solo Thiago, ma anche quello Zlatan Ibrahimovic che a quanto pare si era pure calato nelle difficoltà economiche del suo AMATISSIMO club chiedendo con umiltà se fosse possibile contribuire con un assegno.



Non si può sputare, in tempi di austerity, su 150 milioni di euro. Sono le modalità che portano a questa doppia cessione a far imbestialire tifosi che giustamente si sentono presi per i fondelli da una società che già con Kakà aveva toccato picchi importanti di ridicolo, con la sceneggiata del gennaio 2009 dopo il gran rifiuto al City resa vana dalla successiva cessione al Real in estate.

Credo che qualunque tifoso meriti chiarezza, perchè indorare la pillola (che in questo caso è una supposta, a dirla tutta) non serve a renderla meno sgradevole, bensì solo a far montare la rabbia di chi si sente sbeffeggiato senza soluzione di continuità. L'Inter ha ceduto prima Ibra, poi Eto'o, la Juventus ha ceduto a suo tempo Zidane, il Manchester ha accettato anni fa una vagonata di milioni per Cristiano Ronaldo: ma nessuna di queste squadre, e dico nessuna, ha mai montato un teatrino così infantile per giustificare mosse di mercato dolorose, ma necessarie. Ed è questo che è davvero imperdonabile, ben al di là del danno tecnico che la squadra subirà dopo l'addio ai suoi due uomini migliori.

Piccola nota a margine: per qualche scribacchino prezzolato che tra l'altro vive nella convinzione di capire di calcio, improvvisamente la cessione di Ibrahimovic è un bene per il Milan, perchè 'dopo di lui le vecchie squadre hanno vinto tutto', e soprattutto per il 'senso di rivalsa' che lascia nelle compagini da cui va via. Ora, sicuramente avrete capito di chi si parla: se qualcuno di voi, con un commento, vuole spiegarmi in che modo privarsi di un centravanti da 35 gol a stagione può essere un bene in senso assoluto, sarò contento di leggere le varie opinioni in merito. Io, francamente, non riesco ad andare oltre una risata di compassione..

Antonio Capone (twitter - @tonycap83)

2 commenti:

  1. Ma allora ci sei ancora! Una bella notizia in vista dell'inizio di stagione

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  2. Sì Sante, sto cercando di dividermi tra mille cose ma come vedi non ci riesco ancora benissimo :)

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