18 settembre 2012

Juve, sei la più forte. Ma il fattore-Champions..

Asamoah esulta dopo il gol che chiude la partita.

Un carrarmato. La Juventus di Conte/Carrera non si è fermata neanche a Genova, nonostante le basi per interrompere la striscia di imbattibilità fossero tanto solide quanto lo erano state nella notte di Napoli nella quale la rimonta firmata Estigarribia-Pepe inserì nuova fiducia nel motore della squadra che di lì a poco si sarebbe laureata campione d'Italia.



A Marassi per 45' si è vista una copia sbiadita della squadra bianconera, troppo spesso presa d'infilata dall'undici di De Canio e incapace di offrire una reazione adeguata dopo lo 0-1 firmato da Immobile. Nella ripresa, con l'inserimento quasi immediato di Vucinic e Asamoah, la reazione è stata impressionante: il Genoa, che poco prima del pareggio di Giaccherini aveva rischiato più volte di andare sul 2-0 con Sampirisi, l'ex Borriello (solo traversa a Buffon battuto), e soprattutto Bertolacci (clamoroso errore che innesca la ripartenza dell'1-1), è stato travolto forse al di là dei suoi demeriti, ma l'impatto dei due 'titolari' (entrerà anche Lichtsteiner nel finale) sulla gara è stato totale.

E qui andiamo al punto centrale di questo articolo: la Juventus, in valore assoluto, è probabilmente la formazione più quadrata e completa del campionato, oltre ad essere quella che gioca il calcio migliore. Va però considerato il peso che inevitabilmente la variabile Champions avrà sulla stagione dei bianconeri, che almeno fino a dicembre saranno giocoforza costretti a utilizzare quel turnover che un anno fa era pressochè inutile per via dell'assenza dalle competizioni europee. Insomma, quel 'plus' (si fa per dire, è ovvio) offerto dal mancato impegno infrasettimanale in termini di freschezza psico-fisica, quest'anno non ci sarà, e la variabile-Europa rivestirà un peso importante sugli equilibri di un campionato che viceversa sarebbe agonizzante già alla 10-12ima giornata.

Genova ha offerto uno spaccato importante su quella che è una oggettiva differenza tra i 'titolari' e le 'riserve' di Conte: se togli dal motore contemporaneamente Lichtsteiner, Asamoah, Vidal e Vucinic, inserendo Caceres, De Ceglie e un Matri sempre più indietro nelle gerarchie dell'attacco bianconero, la musica cambia e contro un Genoa assatanato per quasi un'ora sarebbe bastato un diverso andamento di qualche episodio (ovviamente non parlo del rigore, nettissimo) forse la prima sconfitta in campionato si sarebbe materializzata già alla terza giornata.

La vera sfida per Conte sarà proprio la gestione delicatissima delle forze a sua disposizione, in un campionato nel quale avversarie come Napoli ed Inter avranno impegni europei meno probanti e probabilmente decideranno di mettere il torneo di casa in cima alla "wishlist" 2012/13. Perchè se c'è una cosa che la stagione scorsa ci ha insegnato, è che essere i più forti è importante, ma non basta in una marcia lunga 38 giornate..

Antonio Capone (twitter - @tonycap83)

2 commenti:

  1. Ciao antonio, tu sai che io al fattore champions non ho mai creduto troppo e la giornata di oggi rafforza la mia convinzione. Sono infatti stra-convinto che se il Napoli fosse stato in champions a quest'ora Mazzarri aveva già detto che il pareggio era dovuto al doppio impegno. E' sempre tutto da verificare

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  2. Ciao Sante, io credo invece che il fattore Champions pesi, piu' psicologicamente che fisicamente..diciamo che forse non adesso, ma a febbraio-marzo quando la competizione avra' i famosi "dentro o fuori" ci saranno difficolta' maggiori rispetto a quelle che si hanno quando invece sei mentalmente impegnato solo sul campionato..

    Poi, chiaro, tutto puo' essere..

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