06 maggio 2013

Juventus, è tuo! E adesso?


Quando nell'estate 2012 la dirigenza bianconera decise di affidare ad Antonio Conte le chiavi del progetto di ricostruzione dopo i due fallimenti consecutivi di Ferrara e Delneri, l'idea principale era quella di restituire competitività ad una squadra che era scivolata nell'anonimato ed iniziava ad assestarsi pericolosamente su uno status quo in netta controtendenza rispetto a quello cui era storicamente abituata.



Tornare a vincere? Era senz'altro nei piani futuri, ma prima c'era da rimettere in sesto un nobile paziente reduce da due settimi posti, campagne acquisti scellerate, traumatiche gestioni tecniche, e un'ormai acclarata assuefazione all'insuccesso. Conte, arrivato con la fama del tecnico integralista del 4-2-4 "no-matter-what", ha plasmato il suo gruppo, fatto le sue scelte (4-3-3 e 3-5-2 moduli di riferimento, via Krasic ed Elia), e infuso galloni di fiducia a calciatori usciti a pezzi da annate tribolate e psicologicamente frustranti.

E' arrivato al primo tentativo un titolo insperato (complice il suicidio sportivo di un Milan a fine corsa), ma indipendentemente da come sarebbe poi finito il campionato 2011-12, era opinione comune che la Juventus avrebbe recitato un ruolo da favorita nella stagione che si è conclusa di fatto ieri con la matematica certezza dello scudetto con tre giornate di anticipo. La crescita della squadra lungo il cammino tracciato con il tecnico leccese è stata costante, ed il tricolore vinto in volata l'anno scorso non ha fatto altro che accelerare un processo comunque già ben avviato.

In una serie A il cui livello è sotto gli occhi di tutti, la Juventus non ha avuto avversari. Ci aveva provato l'Inter prima di implodere dopo il sacco dello Juventus Stadium, abbozzò vari attacchi il Napoli, ma nessuna candidatura si è rivelata credibile sul lungo periodo anche perchè i bianconeri non hanno mai dato l'impressione di essere in affanno nel gestire un primato mai in discussione, ed una superiorità apparsa subito netta anche alla concorrenza.

Le festa e l'euforia per un successo che consacra la squadra di Conte come massima forza del calcio italiano hanno messo (e metteranno) in standby solo per qualche giorno alcune questioni che il tecnico ha neanche tanto velatamente sollevato, e che riguardano lo step successivo del progetto iniziato con la sua investitura a tecnico della prima squadra. Francamente dubito che la Juventus 2013-14 verrà guidata da un tecnico diverso da Conte, ma la dichiarazione "l'uomo vuole restare alla Juve al 100%, il professionista deve valutare molte altre cose" è un messaggio alla società bello forte per richiamare chi di dovere alle proprie responsabilità dopo l'ottimo lavoro svolto in questi due anni.

Il gap, almeno a livello tecnico, che separa la Juventus dagli altri top club europei è ancora importante, e se in Italia una rosa come quella bianconera è stata più che sufficiente per dominare la scena, in Europa serve sempre di più anche in considerazione degli ingenti investimenti che squadre come Bayern, Barcellona, e lo stesso Chelsea di Mourinho faranno quest'estate. Aspettarsi sforzi analoghi sarebbe irreale, ma è chiaro che un piano per alzare la famosa asticella non può non passare dall'acquisizione di elementi che possano spostare gli equilibri, anche in considerazione del fatto che gli anni passano e fuoriclasse come Buffon e Pirlo hanno già abbondantemente superato le trenta primavere.

Il solo Llorente, preso a zero a gennaio, è un bel colpo ma non ha la dimensione internazionale per poter essere l'upgrade che Conte richiede per il suo terzo anno di Juve. Vuole che la sua ottima macchina diventi una fuoriserie, per spingerla a tutta velocità senza la paura che il motore possa andare kaputt, e vedere l'effetto che fa.

Antonio Capone (twitter - @tonycap83)

3 commenti:

  1. Avevo scritto un commento lunghissimo che è andato perso perchè ho sbagliato a selezionare il commenta come...

    Lo riscriverò con calma domani pomeriggio

    Sante

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  2. Sperando sia la volta buona...

    L'impressione chiara e forte è che le parole di Conte più che alla società siano rivolte alla PROPREITA' con cui proprio il mister avrà un incontro decisivo tra pochi giorni in cui Agnelli avrà il ruolo cruciale di mediatore.

    Se ci fate caso, Conte ha iniziato a lanciare messaggi forti sul tema dei rinforzi da dopo Juve-Milan e, se ricordate bene, 2 giorni prima della partita John Elkann esse un'uscita neanche troppo sibillina in cui disse "dobbiamo far si che gli ottimi risultati sportivi si rispecchino nel bilancio". E siccome Conte conosce la famiglia, ha fiutato benissimo l'aria che tirava e ha iniziato a forzare la mano facendo leva sul grande consenso popolare di cui gode. E io non escludo affatto che la mossa sia stata concordata proprio con Andrea Agnelli...

    Sante Tricarico (JUVE90)

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    1. Io credo che Conte resti alla Juve al 99%, anche perchè ad occhio e croce tutti questi posti liberi in giro non ci sono..chi lo voleva, avrà avuto una risposta precisa e si è organizzato diversamente, almeno così credo.

      L'1% di probabilità che dò è all'eventuale anno sabbatico, ma uno come lui non credo possa e voglia restare fermo, neanche dopo due annate psicologicamente devastanti come queste..

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